Millenovecentosessantanove: dopo aver partecipato ad un corso di avviamento a baseball e softball, alcuni insegnanti di educazione fisica di Forlì decidono di fondare una società softball. In Emilia-Romagna è la prima nata, e la sua denominazione è tutto fuorchè un caso: I.E.F., acronimo di "Insegnanti di Educazione Fisica". La squadra si iscrive alla serie A, ancora divisa in gironi regionali, e ottiene subito buoni risultati: nel 1970 perde la semifinale scudetto contro il Torino (poi campione), e l'anno dopo approda ancora alla fase conclusiva, una poule a sei squadre, piazzandosi seconda ma a pari merito con altre tre. Con la stagione 1972, la I.E.F. sfiora il bersaglio grosso. Arriva prima nel suo girone alla pari con il San Saba Roma campione d'Italia, lo batte 9-7 in un memorabile spareggio e guadagna un posto nella poule finale con altre due squadre, Torino e Bollate. È subito chiaro che sarà quest'ultima l'avversaria per il titolo. La formula della fase finale è in verità un po' bislacca: girone all'italiana con partite di andata e ritorno da giocare in due concentramenti, prima a Parma e una settimana dopo a Genova. Forlì e Bollate spazzano via le sabaude, e negli scontri diretti fanno 1-1: a Parma, il Bollate abbandona il campo per proteste e la I.E.F. vince 7-0 a tavolino; a Genova, Forlì subisce un duro 11-2. Serve uno spareggio, che si gioca il 1 ottobre 1972, ancora a Genova. La Norditalia del trio Nadia Barolo - Maddalena Soldi - Maria Soldi è troppo superiore, e la società milanese con un netto 12-2 vince il primo dei suoi scudetti. Forlì resta solo perplessa per il comportamento della Federazione, che dopo la "piazzata" di Parma, regolamento alla mano, in un primo momento oltre ad aver dato partita persa alla squadra bollatese l'aveva anche squalificata per il resto dei playoff, salvo cambiare decisione poche ore dopo. In quel Forlì giocano, tra le altre, Maria Grazia Zagatti (classificatore e colonna portante della società) e Carmen Cimatti, madre di Annalisa Turci (per tanti anni giocatrice della Fiorini e della Nazionale); la "stella" è la diciottenne Milva Ceccarelli, più volte in maglia azzurra. Una squadra forte, ma non saprà piùripetersi.